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Il mobile dà voce agli africani e rende trasparente la democrazia
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Il mobile dà voce agli africani e rende trasparente la democrazia

Le connessioni mobile stanno vivendo una sfolgorante pubertà nel continente africano. La società di analisi di mercato Ovum ha stimato che le 147 milioni di connessioni attive a fine 2014 diventeranno circa 900 milioni entro la fine del 2020. In termini diversi, il 75% della popolazione avrà una connessione mobile (contro il 17% circa del 2014). Stime che appaiono puntuali, stando a un report ancora più recente, che ha censito 420 milioni di connessioni mobili attive nel 2017 e ha previsto il superamento del miliardo di connessioni nel 2022. Nel 2021 verranno varate le prime connettività in 5G anche se, soprattutto a causa dei costi elevati, si prevedono meno di un milione di abbonamenti entro il 2023.

Un mercato che, lo dicono i numeri, è destinato ad attirare investimenti e che, nel contempo, ha anche bisogno di regolamentazioni sagge.

A facilitare la penetrazione non solo i richiami dei social media ma anche il prezzo del traffico internet, che oscilla tra gli 89 centesimi di dollaro per Gb in Tanzania fino a i 5,26 dollari in Sud Africa.

Tutto questo ha ricadute economiche e sociali. Ci si attende che, entro la fine del decennio in corso, la telefonia mobile nel suo insieme rappresenterà almeno un decimo del Pil continentale e, cosa ancora più importante, oltre a un maggiore benessere, ci sarà un impatto positivo anche sulla partecipazione sociale e politica delle popolazioni.

100 miliardi di dollari e una rinnovata coscienza
L’indotto della telefonia mobile (quindi non solo le connessioni) è stato misurato in 100 miliardi di dollari (dati 2014) e, anche in questo caso, ci si attende una crescita a doppia cifra entro il 2020. L’aspetto più importante lo sottolinea John Githongo, attivista anti-corruzione keniota, quando sostiene che la maggiore accessibilità alla telefonia e alle connessioni mobile sta creando un’infrastruttura continentale di comunicazione che, a sua volta e direttamente, sta cambiando il modo in cui la cosa pubblica eroga i propri servizi, con ricadute positive anche sulla trasparenza.

Il lettore forse ricorderà il movimento #NoFlags (risale al 2016), nato nello Zimbabwe e lanciato dal pastore Evan Mawarire il quale, in modo del tutto inatteso, ha chiamato a raccolta decine di migliaia di connazionali che hanno bombardato l’Unione nazionale africana, il partito del despota Robert Mugabe, chiedendo maggiori diritti, libertà e trasparenza. Le cose, in effetti, non sono cambiate moltissimo ma tutto ciò sarebbe stato impossibile, al netto di rappresaglie e violenze governative, se il movimento non fosse nato spontaneamente da cittadini dotati di cellulare e connessione internet.

C’è in atto una profonda trasformazione del modo in cui le persone dialogano con i governi e questo spinge a una maggiore visibilità i popoli e, nel contempo, spinge le classi dirigenti delle nazioni a una maggiore trasparenza. Problemi tutt’ora irrisolti, certo, ma molti governi diventano più trasparenti, fermo restando che siamo agli albori di un potente e profondo processo di cambiamenti.

Internet come gli assi stradali
Strade, autostrade e ferrovie non sono mai state solo cemento e traversine. Hanno permesso di unire interi paesi, contribuendo all’unità culturale e sociale, oltre a provvedere alla trasformazione dell’economia. Oggi internet svolge lo stesso compito, senza bisogno di ruote né rotaie. Un report dell’African Internet Society riporta che sta diminuendo la domanda di servizi internet localizzati nei linguaggi locali, ciò significa che gli africani rinunciano alla cultura identitaria in favore di una coscienza continentale e internazionale. Una vera rivoluzione culturale che, anche in questo caso, gode dell’accelerazione resa possibile dalle connessioni mobile, capaci di arrivare laddove la rete fissa non arriva.

Figli del web
Si sta preparando terreno fertile anche alla nuova generazione. In questo caso ci viene in soccorso l’iniziativa Mobile Technology for Community Health ghanese, una rete tesa a fare uso di app e di dati per garantire gravidanze più controllate alle donne, con l’invio di indicazioni personalizzate per ognuna di esse e per i loro nascituri, formulate in base ai dati raccolti. Servizi simili sono già attiva in Mozambico, Rwanda e Sud Africa.

Innovazione
Le ricadute sociali ed economiche stanno aprendo la strada all’imprenditoria innovativa, un esempio è M-Pesa, un sistema mobile di trasferimento di denaro che conta 9 milioni di transazioni al giorno e adoperato anche da autorità governative.

L’Africa è frizzante e, benché alle nostre latitudini arrivino solo immagini di disperati che si lanciano in traversate proibitive, il cuore del continente pulsa e si appresta a dare ossigeno a ogni arteria del suo corpo, dal Maghreb alla zona sub-sahariana.