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Sempre meno incidenti e morti sulle strade italiane
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Sempre meno incidenti e morti sulle strade italiane

Nel decennio 2010 – 2019 gli incidenti stradali sono diminuiti del 19,2%, le vittime del 22,8% e i feriti del 20,8%. Un miglioramento pressoché costante che è proseguito anche tra il 2017 e il 2019, così come indicato dall’Istat anche se, confrontando i dati nazionali con quelli europei, emerge che in Italia la strada miete 52,6 vittime ogni milione di abitanti mentre a livello Ue (Regno Unito incluso) la media è di 48,1 vittime per milione di abitanti. I dati Istat, elaborati durante il 2020 e riferiti al triennio 2017-2019, mettono in risalto le circostante più ricorrenti a causa delle quali si verificano dei sinistri stradali: distrazione alla guida (15,1%), mancato rispetto della precedenza (13,8%) ed elevata velocità (9,3%). Questi tre motivi insieme rappresentano la causa di quasi il 40% degli incidenti e sono quasi del tutto evitabili. Questa la prima considerazione su cui riflettere. La seconda è il costo sociale degli incidenti stradali, stimato in 16,8 miliardi di euro, ossia l’1% del Pil. Le strade italiane sono sempre meno teatro di incidenti, ma i numeri sono ancora troppo alti. Il 73,8% dei sinistri avviene su strade urbane, il 21% sulle strade extraurbane e il 5,3% su autostrade o raccordi.

Il 2019 nel dettaglio

Come è ragionevole aspettarsi i mesi più freddi dell’anno sono quelli con meno incidenti: febbraio 2019 è, con 11.617 incidenti occorsi, il mese con meno sinistri. Giugno è il mese in cui si è raggiunto il picco (16.916 sinistri). Se il freddo e le strade ghiacciate incentivano la prudenza, altrettanto non si può dire dei mesi più caldi dell’anno.
In termini percentuali sono più letali gli incidenti in cui è coinvolto un solo veicolo rispetto a quelli in cui sono coinvolti almeno due veicoli.  Il rapporto di incidente mortale per incidente della prima categoria è di 2,75% mentre, relativamente ai sinistri tra due o più mezzi, la ratio tra incidenti con vittime e incidenti è dell’1,32% (meno della metà). I rapporti Istat usano i termini “Tra veicoli” laddove sono coinvolti più mezzi e “Veicoli isolati” nella misura in cui, in un sinistro, è coinvolto soltanto un mezzo di locomozione.

Le città

Nei grandi centri urbani italiani la tendenza rispecchia quella nazionale: costante diminuzione di incidenti, morti e feriti nel triennio 2017-2019. La città con il maggiore numero di incidenti è la Capitale. I sinistri a Roma non reggono le proporzioni con le altre grandi città italiane: sono 4,5 volte quelli che si verificano a Napoli, 4 volte quelli di Torino. La ratio tiene soltanto in rapporto agli incidenti di Milano che sono circa i due terzi di quelli che occorrono a Roma. Se però si guarda al rapporto tra incidenti e decessi, si arriva a tutt’altro risultato: Catania , Palermo e Napoli sono le città nelle quali gli incidenti risultano essere più letali. Nelle due infografiche qui sotto si può ottenere il dettaglio anno per anno utilizzando il filtro posto in basso a sinistra.

Le regioni e le province

Il calo di incidenti, feriti e decessi è generalizzato: ne si trova traccia in tutte le regioni e in tutte le province. Per consultare l’infografica che segue si può manipolare il filtro posto in basso a sinistra scegliendo l’anno di riferimento (dal 2017 al 2019) e, cliccando sulla regione di interesse si accede al dettaglio delle province relative alla regione selezionata. Per ritornare alla visualizzazione dell’intera Italia, basta cliccare sulla freccia “indietro” posta ai piedi dell’infografica del dettaglio provinciale.
Un andamento al ribasso quasi costante, quello del numero di incidenti, di feriti e decessi, che corrisponde a una maggiore sensibilizzazione di chi guida un veicolo a motore. C’è ancora molto da fare, soprattutto se si considera che, come scritto sopra, la prima causa di incidenti rimane la distrazione al volante.